Laura fin da piccola aveva sempre "amato gli animali", come si suol dire, ed era convinta di essere ben al di sopra della media nel suo comportamento rispettoso verso di loro: non aveva mai acquistato animali, ma aveva sempre adottato gatti abbandonati; aveva sempre odiato la caccia e disprezzato chi uccide per divertimento; faceva volontariato in un canile.
Foto di repertorio
Ma aveva sempre allontanato da sé il pensiero degli animali chiusi negli allevamenti, non si era mai soffermata a riflettere sulla provenienza della carne che mangiava. Un giorno una sua amica le parla della sua scelta vegetariana, compiuta proprio per non uccidere animali. E Laura non riesce a smettere di pensarci. Cerca informazioni su Internet, guarda foto, legge articoli, ma alla fine sono i video quelli che più la colpiscono (non ricorda in particolare quale video, ma consigliamo, per informarsi sulle condizioni di vita - e di morte - degli animali negli allevamenti il documentario Carne da macello - o animali da salvare?).
Capisce che non può nascondere a se stessa il fatto che ogni volta che si mette a tavola sta uccidendo animali. Il suo menù tipo è quello dell'italiano medio (non essendo particolarmente interessata alla salute e alla nutrizione):
Colazione: latte con fiocchi di cereali, fette di pane col burro.
Pranzo: pasta al ragù, bistecca con patate.
Spuntino: una manciata di arachidi.
Cena: lasagne al forno ai piselli; 50 g di prosciutto, 50 g di caciotta, insalata e un po' di pane.
Dalle sue ricerche capisce che non basta diventare latto-ovo-vegetariana come la sua amica: le è subito chiaro che anche le mucche "da latte" vanno a finire al macello e scopre (con sua iniziale sorpresa, ma poi capendo che è ovvio sia così, ragionandoci su) che non fanno latte "a comando", ma solo dopo il parto, come ogni mammifero, per allattare il proprio piccolo, ma il loro figlio viene portato via subito dopo la nascita e poi macellato ancora cucciolo. E anche le "galline ovaiole" sono macellate quando non servono più e i loro fratelli maschi sono tritati vivi appena nati.
Laura rimane stordita da tanto orrore, ma poi si riscuote e decide che mai più sarà complice di tutto questo. La scelta da fare, l'unica per lei giusta e razionale, è quella vegan. Da un giorno all'altro Laura cambia la sua alimentazione, e si sente davvero sollevata di non far più parte di quel processo di sfruttamento e morte che è l'industria dell'allevamento.
Durante le sue ricerche aveva capito che un effetto collegato al cambio di alimentazione sarebbe stato di diminuire il suo impatto sull'ambiente, ma non aveva approfondito, perché era concentrata sull'aspetto etico. Ora vuole informarsi anche su questo, perché il rispetto per l'ambiente naturale è un altro dei suoi principi, in aggiunta a quello del rispetto per gli animali: dopotutto, la natura è la casa degli animali selvatici, non è certo qualcosa che appartiene a noi umani. Così, diventa doppiamente soddisfatta della propria scelta.
Qual è il menù tipico di Laura oggi? Esaminando la sua dieta aveva capito che era tutta da buttare, essendo completamente basata sui cibi animali (abbiamo fatto il conto per lei: circa la metà, in peso, del suo cibo erano carni, formaggi, latte o uova, una vera esagerazione, ma è questa la dieta media in Italia), così ha esplorato nuove ricette e si è costruita da zero un nuovo menù tipo.
Come già sottolineato, Laura non si preoccupa più di tanto di salute e nutrizione, ma il suo non è nemmeno un menù di junk-food o fast-food, ed è certamente molto più sano del precedente; né si preoccupa delle calorie, perché per sua fortuna per quanto mangi rimane sempre magra (le abbiamo conteggiate per lei: erano 2000 prima e sono 2000 anche con la nuova dieta). Ecco quello che mangia in una giornata:
Colazione: latte di soia al cacao, pane tostato, albicocche.
Spuntino: una pesca e delle mandorle.
Pranzo: pasta con le zucchine, hamburger di verdure e ceci, insalata di pomodori con semi di zucca e un po' di pane.
Spuntino: una pera e una manciata di noci.
Cena: insalata con patate lessate al prezzemolo e fagioli borlotti, melanzane grigliate con semi di girasole tritati, pane.
Quanto sta risparmiando Laura come impatto ambientale rispetto al suo menù onnivoro originale?
Sta risparmiando ben l'82%, essendo il suo menù precedente quasi 6 volte più impattante. Dal punto di vista nutrizionale, ha ottenuto un menù più saziante e vario, con 100 calorie in meno, ancora troppo ricco in proteine (73 g contro i 55 necessari) ma meno esagerato rispetto a prima (oltre 100 grammi) e con molti meno grassi (54 g contro 77!)
Dunque Laura ha decisamente ragione a essere soddisfatta: ha smesso di uccidere animali (potendo così, nella sua vita, senza alcuno sforzo, evitare di ucciderne oltre 1400), il suo impatto sull'ambiente è molto minore e il suo menù è più sano.
Per approfondire le tematiche etiche, ma anche quella ecologiste, sociali e culinarie, un ottimo posto in cui trovare lettura interessanti è il sito LibriVegan.info, che raccoglie ebook gratuiti da scaricare, in vari formati.
(Articolo della Redazione basato sulla testimonianza di Laura B.)
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